Che cos’è che rende una giornata meravigliosa? La mia ieri lo è stata nonostante nulla fosse perfetto. Basta un po' di fantasia per trasformare la vita quotidiana in qualcosa di magico.
Ma partiamo dall'inizio. Enea si sveglia con la febbre per la quarta volta dall'inizio dell'anno. Io decido di rimanere a casa dal lavoro per portarlo dal pediatra.
Fin qui niente di bello direste. E avete ragione. Ma c'è ancora tempo affinché la giornata cambi direzione. Ecco tutto ciò che ha reso meravigliosa la mia giornata.
-Enea si sveglia tardi innanzitutto, ho tempo per terminare dei lavori e fare due chiacchiere con Mauro. Cosa che di mattina non capita mai.
-Faccio tutto con calma, mi bevo anche un cappuccino.
-Chiamo il pediatra che mi fissa un appuntamento fra 2 ore. Ho tempo per la doccia, per la coccola ad Enea, per la piastra ai capelli e per il secondo caffè (mi sento già una regina).
-Ci vestiamo e saliamo in macchina. Fuori c'è il sole, il cielo è limpido e tutto cambia prospettiva. Il nostro appuntamento con il dottore è solo una scusa per fare una bella passeggiata. Le colline intorno a noi sono meravigliose. Siamo anche puntuali. Tutto sta andando per il verso giusto. E ci fermiamo a scattare una foto perché ne vale davvero la pena.
-Il pediatra è gentile e ci accoglie col sorriso. Dopo un'accurata visita vinciamo una bella settimana di antibiotici (questa è la parte meno bella). Speriamo che agiscano in fretta.
-Prima di tornare a casa facciamo una capatina dalla fioraia e comprare i fiori. È primavera, e fra pochi giorni sarà Pasqua e ho voglia di colori pastello e di profumi che inebrino la casa. Vado per acquistare le peonie, ma poi scopro che costano tantissimo per il freddo di questi giorni e scelgo dei bellissimi tulipani lilla. Mi ricordano l'infanzia e le corse nei campi nella casa dei nonni. Due chiacchierare con la fioraia. Una capatina in farmacia e dal giornalaio. Un piccolo paese è come una grande famiglia. Entri nei negozi e ti senti come a casa. La mattinata passa così. Con il sorriso. Con la felicità di chi finalmente può dedicarsi una giornata dopo tanto stress accumulato. È come una manna dal cielo. Mi arrivano i messaggini dal lavoro e sono felice. Felice di essere lontana per un giorno. Di staccare un attimo la spina. Perché serve per ricaricarsi e ripartire con nuova energia.
-E cucciolo? Cucciolo, nonostante la gola e le orecchie infiammate è felice. E con il lecca lecca in bocca guarda le colline dal finestrino della macchina sulla strada del ritorno. E mi dice "Mamma sei la mia cucciolotta".
-Dopo il pranzo e la nanna passiamo il pomeriggio insieme. A mangiare i biscotti di Pasqua fatti a scuola. A chiacchierare stesi sul divano. A giocare con le lettere che diventano parole, nomi, animali, risate, abbracci, coccole. Intanto Lillo se la dorme beato.
-Piano piano fuori la luce diventa sempre più bella e illumina la casa. Mi sembra di vivere nel più bel posto del mondo. La luce è magia, bellezza, positività. Cosa desiderare di più? Di lì a poco tornerà il babbo e mi fermo un attimo a pensare a quanto ci voglia poco per rendere una giornata meravigliosa. Anche con la febbre. Basta un po' di fantasia.
Ma partiamo dall'inizio. Enea si sveglia con la febbre per la quarta volta dall'inizio dell'anno. Io decido di rimanere a casa dal lavoro per portarlo dal pediatra.
Fin qui niente di bello direste. E avete ragione. Ma c'è ancora tempo affinché la giornata cambi direzione. Ecco tutto ciò che ha reso meravigliosa la mia giornata.
-Enea si sveglia tardi innanzitutto, ho tempo per terminare dei lavori e fare due chiacchiere con Mauro. Cosa che di mattina non capita mai.
-Faccio tutto con calma, mi bevo anche un cappuccino.
-Chiamo il pediatra che mi fissa un appuntamento fra 2 ore. Ho tempo per la doccia, per la coccola ad Enea, per la piastra ai capelli e per il secondo caffè (mi sento già una regina).
-Ci vestiamo e saliamo in macchina. Fuori c'è il sole, il cielo è limpido e tutto cambia prospettiva. Il nostro appuntamento con il dottore è solo una scusa per fare una bella passeggiata. Le colline intorno a noi sono meravigliose. Siamo anche puntuali. Tutto sta andando per il verso giusto. E ci fermiamo a scattare una foto perché ne vale davvero la pena.
-Il pediatra è gentile e ci accoglie col sorriso. Dopo un'accurata visita vinciamo una bella settimana di antibiotici (questa è la parte meno bella). Speriamo che agiscano in fretta.
-Prima di tornare a casa facciamo una capatina dalla fioraia e comprare i fiori. È primavera, e fra pochi giorni sarà Pasqua e ho voglia di colori pastello e di profumi che inebrino la casa. Vado per acquistare le peonie, ma poi scopro che costano tantissimo per il freddo di questi giorni e scelgo dei bellissimi tulipani lilla. Mi ricordano l'infanzia e le corse nei campi nella casa dei nonni. Due chiacchierare con la fioraia. Una capatina in farmacia e dal giornalaio. Un piccolo paese è come una grande famiglia. Entri nei negozi e ti senti come a casa. La mattinata passa così. Con il sorriso. Con la felicità di chi finalmente può dedicarsi una giornata dopo tanto stress accumulato. È come una manna dal cielo. Mi arrivano i messaggini dal lavoro e sono felice. Felice di essere lontana per un giorno. Di staccare un attimo la spina. Perché serve per ricaricarsi e ripartire con nuova energia.
-E cucciolo? Cucciolo, nonostante la gola e le orecchie infiammate è felice. E con il lecca lecca in bocca guarda le colline dal finestrino della macchina sulla strada del ritorno. E mi dice "Mamma sei la mia cucciolotta".
-Dopo il pranzo e la nanna passiamo il pomeriggio insieme. A mangiare i biscotti di Pasqua fatti a scuola. A chiacchierare stesi sul divano. A giocare con le lettere che diventano parole, nomi, animali, risate, abbracci, coccole. Intanto Lillo se la dorme beato.
-Piano piano fuori la luce diventa sempre più bella e illumina la casa. Mi sembra di vivere nel più bel posto del mondo. La luce è magia, bellezza, positività. Cosa desiderare di più? Di lì a poco tornerà il babbo e mi fermo un attimo a pensare a quanto ci voglia poco per rendere una giornata meravigliosa. Anche con la febbre. Basta un po' di fantasia.