lunedì 8 agosto 2016



“A volte bisogna abbandonare il comodo e il pratico per l'essenza e il gusto” 

Queste parole racchiudono la bellissima esperienza del campeggio estivo a Senigallia, sperimentata per la prima volta l’anno scorso e ripetuta con grande soddisfazione anche quest’anno. 40 giorni di pura vita, di vacanza senza essere in vacanza, di tramonti sul mare, di pelle salata e passeggiate in bicicletta. Una vita un po' selvaggia che mi piace perché è più semplice e genuina. Siamo tutti più vicini, si condividono spazi, si vive all'aria aperta, e poi c'è il mare... questa grande distesa liquida che solo a guardarla regala pace.





Fa un gran bene cambiare vita per un po', lasciare i soliti percorsi e sperimentare nuovi luoghi in cui abitare. Grazie al nostro camper, per 40 giorni all’anno, ci trasferiamo in campeggio. Cambiamo le nostre abitudini pur continuando a lavorare, e godiamo della vivacità di Senigallia, una bellissima città di mare marchigiana, conosciuta come la città della spiaggia di velluto per la sua sabbia finissima. Qualcuno di voi invece la ricorderà per la famosa Rotonda a mare, cantata anche da Fred Bongusto... I motivi per amare Senigallia sono moltissimi e per noi, che viviamo in collina per il resto dell'anno, goderci il mare e questa bella città piena di vita e di eventi è una bella sferzata di energia nuova!



Cambiare vita significa per me andare al lavoro in bicicletta, tornare e andare in spiaggia a godermi le ore più belle, quelle in cui il sole caldo ti accarezza la pelle ma non ti brucia. Adoro stendermi al sole, leggere un buon libro o magari farmi anche un tuffo. Il mare, la salsedine, la pelle che si colora, la sabbia morbida e calda sotto i piedi... Momenti di pace che scaldano il cuore e mi ricaricano in vista del lungo inverno. E poi Enea che corre felice in spiaggia, che cresce, che conosce tanti nuovi amici e vive all’aperto, finalmente. 




Come ci è venuta questa idea? Dopo aver acquistato il nostro camper tre anni fa, abbiamo fatto tanti viaggi on the road e l’estate scorsa abbiamo deciso di provare a vivere una vacanza più stanziale, a 60 km da casa. Dopo un inverno e una primavera passate in compagnia dei malanni di gola del piccolo Enea abbiamo optato per la medicina più naturale che c'è: lo iodio. Avevamo pochissime aspettative non avendo mai vissuto per un lungo periodo in campeggio, a parte qualche occasione in tenda. Abbiamo scelto Senigallia per praticità: la sabbia, la vicinanza dai nonni che potevano stare con Enea durante il giorno mentre noi stavamo al lavoro, il camping lungo il litorale in posizione comoda.



La scelta del campeggio: dopo aver sondato il terreno abbiamo scelto la struttura con il miglior rapporto qualità/prezzo: il Camping Spiaggia di Vellutocon piazzole ampie e ombreggiate; una lunga via centrale con ai lati spazi per bungalow, roulotte con verande, camper, tende e tre grandi bagni pulitissimi. Il campeggio si trova a circa 4 km dal centro di Senigallia, che si raggiunge in circa 20 minuti di bici o 10 minuti di autobus (gratuito). All'interno della struttura c'è un ristorante e un bar. L’anno scorso abbiamo iniziato con una prenotazione di due settimane, prolungata poi per 40 giorni. E quest’anno abbiamo fatto il bis, trovandoci ancora meglio, perché nel frattempo il campeggio ha cambiato gestione ed ora è molto più organizzato. C’è anche il mini club per i bimbi la mattina e il pomeriggio. 



La vita in campeggio: il campeggio è come una grande famiglia. Si vive all'aria aperta, ci si sente liberi di girare in costume o con pochi vestiti addosso e si stringono facilmente delle belle amicizie. La condivisione è massima: degli spazi, del tempo, della vita. Ci si incontra a lavare i piatti, ad asciugarsi i capelli, a sciacquarsi la faccia la mattina. È davvero un'esperienza che mi è rimasta nel cuore e che consiglio a tutti.



Vi lascio con una canzone che è stata la colonna sonora della mia calda estate a Senigallia... e con questo scatto che racchiude tutta la bellezza e il gusto spensierato dell'estate...

"Qui il tempo è dei giorni 
che passano pigri 
e lasciano in bocca 
il gusto del sale."


 
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